Strengozze a Cantalice e la storia va in tavola


Sono gli ingredienti semplici e genuini a rendere uniche le ricette! L’antico detto delle nonne ben si sposa con le “strengozze”, un particolare tipo di pasta fatta a mano da gustare il 5 e 6 settembre a Cantalice, splendido borgo della provincia di Rieti che regala una vista mozzafiato sui laghi Lungo e Ripasottile. Sabato sera e domenica a pranzo e a cena le “strengozze” verranno preparate dalle massaie locali come si faceva un tempo, con un impasto a base di acqua e farina e un condimento di pomodoro e aglio impreziosito dal profumo della “persa”, una pianta simile alla maggiorana che cresce proprio in questo territorio: prodotti semplici e rigorosamente a chilometro zero, espressione di un tratto del Lazio generoso e tutto da scoprire. Non a caso, dell’ormai lontano 2006 la Regione ha riconosciuto le “strengozze cantaliciane” come prodotto tipico tradizionale e le ha inserite nell’Elenco dei Prodotti Tipici Tradizionali dell’Arsial Lazio.
Durante la Sagra delle Strengozze, sui banchi della mostra mercato i visitatori potranno trovare una selezione delle gemme della gastronomia reatina, mentre gli spettacoli musicali, i balli e le musiche della tradizione popolare faranno da allegro sottofondo ai due giorni di festa. Nell’area ristorante allestita al coperto in piazza della Repubblica sotto comodi gazebo, tra una portata e l’altra i visitatori potranno anche andare alla scoperta di Cantalice, che proprio in questi mesi festeggia il 5° centenario della nascita di San Felice, il primo Santo dell’ordine dei Cappuccini: domenica 6 settembre sarà possibile usufruire di un comodo bus navetta per visitare le bellezze del paese e il Santuario di San Felice all’Acqua che resta aperto fino al 18 ottobre, recentemente ristrutturato e riportato al suo originario splendore, che sorge proprio dove il Santo compì il celebre Miracolo dell’acqua, fatta sgorgare in una calda giornata estiva battendo per terra con un bastone; e sempre nello stesso giorno è in programma la 1° Estemporanea di pittura “Cantalice e il suo Santo”, organizzata in collaborazione con la “Schola di Franco Bellardi” di Rieti.
E’ poi difficile restare indifferenti di fronte alla bellezza di Cantalice, un piccolo gioiello tutto sviluppato in verticale lungo un ripido sperone di roccia dal quale si possono ammirare i laghi Lungo e Ripasottile. Curiosa è poi la leggenda che circonda la fontana “Scentella”: qui sorge una roccia che gli abitanti del luogo ritenevano miracolosa per propiziare la fecondità; nel 1.200 Papa Innocenzo III, preoccupato dalla devozione “troppo pagana”, la fece rimuovere ma dopo il 1.610, come per miracolo, la pietra riapparve ed è ancora oggi visitabile. Per chi invece preferisce una passeggiata nella natura, da Cantalice partono molti sentieri e suggestivi percorsi naturalistici che conducono anche fino al Terminillo e a Leonessa. Il paese, inoltre, sorge proprio lungo il percorso del Cammino di Francesco, nel tratto compreso tra il Santuario di Poggio Bustone e quello di Santa Maria della Foresta.

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